DISCORSO DIRETTO

Un litigio

Era mattina. Io ero ancora nel letto, mentre i miei genitori e la piccola Anna, mia sorella, erano già seduti a tavola per incominciare la colazione.
Mia madre, non vedendomi arrivare a tavola, gridò:
- Luca, alzati dal letto e vieni qua!
- Soltanto un attimo.
- Forza, non fare tante storie.
- E' ancora presto
- Non mi costringere a venire da te... 
- Sì, sì, ora vengo.

Sempre la stessa storia. Ogni giorno io e mia madre siamo come cane e gatto. Mio padre tenta di metter pace, ma non sempre ci riesce.
Finita la colazione, mi vestii e mi avviai a scuola, iniziando a scendere per le scale del mio palazzo.
Ma guarda un po' mamma, vuole sempre avere ragione! Qualche volta potrei averla io un po' di ragione! Mi dà sempre ordini e pretende che io l'ascolti! Come vorrei che il mondo fosse al contrario: che fossero i bambini a decidere il comportamento degli adulti. Vorrei avere l'autorità che ha la mia mamma!
Chiusi il portone e mi diressi a scuola.
Ci rivediamo al più presto con un altro litigio!!!

Luca, V el.

DISCORSO DIRETTO CORALE

Si usa il discorso corale quando parlano più persone.

esempio n. 1: SOTTO LA PIOGGIA

 

          È domenica mattina. Piove. Nel cuore della città vecchia la strada è gremita di gente in attesa sotto la pioggia. Tutti gli ombrelli sono aperti. La gente, disposta su due lunghe file, è addossata ai margini della via. Al centro della strada lastricata, lucida per la pioggia, si sono formati dei gruppetti di persone fermi o che camminano nell’attesa, dirigendosi verso il fondo. Qua e là qualche ragazzo vestito da pagliaccio con costumi colorati e grossi fiocchi annodati alla gola.

Una signora, avvolta nel suo caldo impermeabile, sostiene un ombrello bianco. L’uomo accanto a lei, forse suo marito, protetto da un cappello a falda larga, si guarda intorno con impazienza. Anche gli altri due uomini sembrano un po’ stanchi dell’attesa. Il gruppetto è fermo al centro della strada.

-         - Non è possibile aspettare ancora… Secondo me la sfilata di   Carnevale oggi non c’è.

-         - Non ci voleva questa pioggia proprio oggi!

           - Ormai è un’ora che siamo qui…
    - Guardate che cielo... e non smette! 
- Propongo di tornare a casa. Che ne dici tu, Lucia?

La signora si guarda attorno, osserva pensierosa il cielo scostando l’ombrello.

-     Avviamoci verso il punto d’inizio della sfilata. Se non vediamo né gruppi, né carri, possiamo tornare a casa… Vi ho preparato per pranzo…

      Parecchi metri più in fondo una bambina e un’anziana signora camminano verso il fondo della strada tenendosi per mano.  La bambina, sotto il suo ombrellino, indossa soltanto un vestitino leggero. Le scarpette sono ormai inzuppate per la pioggia. Sembra che abbia veramente freddo.

-  L’avevo detto io che avresti dovuto mettere qualcosa di più pesante. Ma tua madre non ha voluto sentirmi.

-  Nonna, ho freddo! Che facciamo?

-  Torniamo a casa.

-   E la sfilata? Voglio vedere i carri!

-   Penso che oggi non ci sarà nessuna sfilata! La vedremo la prossima domenica… sperando che ci sia il sole.

 

Roma, settembre 1990 - lavoro di gruppo - corso d'agg. form. linguistica III livello - Zoi ed équipe 

Questo testo è diviso in 5 parti:
  • descrizione generale dell'ambiente
  • descrizione del primo gruppo
  • DISCORSO DIRETTO  CORALE del primo gruppo
  • descrizione del secondo gruppo
  • DISCORSO DIRETTO del secondo gruppo
esempio n. 2: LA SCOMMESSA DI GIACOMINO

    E' sabato, 6 gennaio, sono le ore 21.35. Giacomino, detto "La balena" sta per fare una scommessa di "Scommettiamo che...".
Tante persone sono ammucchiate sul Corso Umberto I per vederlo e per fargli il tifo. Piove appena, ma, nonostante ci sia la pioggia, le persone sono così concentrate sulla scommessa di Giacomino che non se ne sono neanche accorte. Il TIR contiene 52 tubi molto pesanti, il tutto pesa 386 quintali. Giacomino indossa una maglietta gialla con delle bretelle marroni e dei jeans blu. Alla sua sinistra c'è la chiesa del Carmine. Ai due lati della strada ci sono dei lampioni alti e, vicino, alcuni alberi ancora decorati con le luci di Natale. Sulla strada sono conficcate sbarre di ferro a cui Giacomino si afferra per tirare il TIR.
    Al lato della strada, in prima fila, ci sono due bambini che guardano con attenzione Giacomino. Il primo bambino indossa un cappotto nero, una sciarpa e un cappello bianco. Al suo fianco c'è una bambina con il cappotto rosso e i pantaloni neri. Dietro di loro assistono alla scommessa una signora con il giubbotto nero ed una ragazza con la maglia arancione e un bel cappotto verde scuro. Forse sono i loro familiari. Gridano a squarciagola:
- Mamma, ce la sta per fare!
- Sì1 Sì! Sì!
- Dai, un ultimo sforzo!
- Forza! Forza, Giacomino!
- Dai, il tempo sta per scadere!
- Forza, altre due sbarre!
- Io dico che ce la fa.
- Speriamo...
- Bravo! Bravissimo!
- Non gridare troppo forte..

     Nella tribuna sono sedute alcune majorettes che gridano e fanno il tifo.. Sono vestite con dei body bianchi e dei gilet neri. I loro occhi sono concentrati su Giacomino.
- Giacomino, urrà! Giacomino! Urrà...
- Ce la farai!
- Un altro passo!
- Facciamo tutti il tifo per te!
- Sei fortissimo!
- Sei il più bravo!
- Tira più forte...

Deborah, IV el.

Anche questo testo è diviso in 5 parti:
  • descrizione generale
  • descrizione del primo gruppo
  • DISCORSO CORALE  del primo gruppo
  • descrizione del secondo gruppo
  • DISCORSO CORALE del secondo gruppo

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I pensieri delle persone possono essere espressi attraverso:

IL MONOLOGO INTERIORE : 
È il pensiero del personaggio scritto senza segni (trattino o virgolette). È sempre alla I persona e al presente, anche se il resto del testo è al passato o alla III persona.

  LO STILE INDIRETTO LIBERO
Sono i pensieri dei personaggi espressi, però, in III persona. A volte si usa lo stile indiretto libero anche al posto del discorso diretto.

MONOLOGO INTERIORE STILE INDIRETTO LIBERO

Un litigio

Era mattina. Io ero ancora nel letto, mentre i miei genitori e la piccola Anna, mia sorella, erano già seduti a tavola per incominciare la colazione.
Mia madre, non vedendomi arrivare a tavola, gridò:
- Luca, alzati dal letto e vieni qua!
- Soltanto un attimo.
- Forza, non fare tante storie.
- E' ancora presto
- Non mi costringere a venire da te... 
- Sì, sì, ora vengo.
Sempre la stessa storia. Ogni giorno io e mia madre siamo come cane e gatto. Mio padre tenta di metter pace, ma non sempre ci riesce.
Finita la colazione, mi vestii e mi avviai a scuola, iniziando a scendere per le scale del mio palazzo.
Ma guarda un po' mamma, vuole sempre avere ragione! Qualche volta potrei averla io un po' di ragione! Mi dà sempre ordini e pretende che io l'ascolti! Come vorrei che il mondo fosse al contrario: che fossero i bambini a decidere il comportamento degli adulti. Vorrei avere l'autorità che ha la mia mamma!
Chiusi il portone e mi diressi a scuola.
Ci rivediamo al più presto con un altro litigio!!!

Luca, V el.

Un litigio

Era mattina. Luca era ancora nel letto, mentre i suoi genitori e la piccola Anna, sua sorella, erano già seduti a tavola per incominciare la colazione.
Sua madre, non vedendolo arrivare a tavola, gridò:
- Luca, alzati dal letto e vieni qua!
- Soltanto un attimo.
- Forza, non fare tante storie.
- E' ancora presto
- Non mi costringere a venire da te... 
Sì, sì, ora sarebbe andato...
Sempre la stessa storia. Ogni giorno io e mia madre siamo come cane e gatto. Mio padre tenta di metter pace, ma non sempre ci riesce.
Finita la colazione, si vestì e si avviò a scuola, iniziando a scendere per le scale del palazzo.
Ma guarda un po', sua madre voleva sempre avere ragione! Qualche volta avrebbe potuto averla lui un po' di ragione! Gli dava sempre ordini e pretendeva  che lui l'ascoltasse! Come avrebbe voluto che il mondo fosse al contrario: che fossero i bambini a decidere il comportamento degli adulti. Avrebbe voluto avere l'autorità della sua mamma!
Chiuse il portone e si diresse a scuola.
Ci rivediamo al più presto con un altro litigio!!!

Luca, V el.

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Quando si uniscono insieme le parole delle persone e le descrizioni, è possibile farlo utilizzando:
   LA GIUSTAPPOSIZIONE
* Descrizioni parole
* Parole  + descrizioni

Sonia stava disegnando seduta al tavolo vicino alla finestra, in cucina. La frangia, ormai troppo lunga, le copriva in parte gli occhi. Se la scostava, ogni tanto, con la mano.

La mamma era accanto al lavello  e preparava una torta

- Sonia, che cosa stai facendo?

- Disegno la cartina della Francia per il compito di geografia.

- Ma che frangia lunga hai! Ti va negli occhi! Domani ti porto dalla parrucchiera a farla tagliare!

- No, domani c’è  la festa a casa di Anna.

- Allora andremo mercoledì, ricordati!

  L'ALTERNANZA DI PROCEDIMENTI
* Descrizioni + Parole + Descrizioni + Parole....

Sonia stava disegnando seduta al tavolo vicino alla finestra, in cucina.

- Sonia, che cosa stai facendo?

- Disegno la cartina della Francia per  il compito di geografia .

La frangia, ormai troppo lunga, le copriva in parte gli occhi. Se la scostava, ogni tanto, con la mano.

- Ma che frangia lunga hai! Ti va negli occhi! Domani ti porto dalla parrucchiera a farla tagliare!

- No, domani c’è la festa a casa di Anna!

La mamma era accanto al lavello e preparava una torta.

- Allora andremo mercoledì, ricordati!

AL MERCATO

1 - descrizione generale dell'ambiente
2 - discorso diretto alternanza di procedimenti
3 - descrizione della bancarella
 

       Colori forti: rossi, gialli, verdi; gente, tanta gente che grida, ride, si muove.. Sole forte, odori penetranti: è il mercato.
Odore di pesce, di verdure, di frutta; il brusio incessante della gente che parla; le grida che sembrano lamenti dei venditori: è il mercato.
- Buongiorno, signor Rossi.
- Buondì, signora Ricci.
- Vorrei una maglietta rossa, a maniche corte!
- Eccola, va bene questa?
- Ma no, è troppo pesante - dice la signora Ricci, guardando perplessa la maglietta.
- E quest'altra?
- Questa è troppo lunga...
- E questa?
- Questa costa troppo...
     Il bancone è coperto da un ombrellone multicolore, ai suoi raggi sono appesi tanti tipi di abiti: magliette, costumi, pantaloncini, gonne, cappelli...
- Quanto costano quei pantaloncini neri? - chiede la signora Ricci
- 20.000 lire, ma se ne compra due le faccio uno sconto..
    Davanti alla signora c'è ormai una quantità incredibile di magliette e pantaloncini. Il signor Rossi, con gli zigomi rossi e la fronte corrugata, guarda rassegnato la signora Ricci.
- Allora, cosa ha scelto? - chiede.
- Compro i pantaloncini in offerta.
- Allora mi deve 35.000 lire - conclude il venditore con un sospiro.

Valentina, IV el.

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