La struttura del castello
Nel
feudalesimo era difficile vivere a causa delle invasioni e di continue
guerre tra feudatari. Si viveva in piccoli villaggi protetti dal castello.
In caso di pericolo tutti si rifugiavano nel castello che era pronto alla
difesa grazie alle imponenti mura, al fossato, alle torri, al ponte
levatoio.
Sulle grosse e massicce mura che proteggevano il castello correva
il cammino di ronda su cui passavano le sentinelle che
sorvegliavano l'esterno del castello.
In caso di pericolo il ponte levatoio veniva chiuso immediatamente
in modo che non si poteva più accedere al castello. Accanto al ponte
levatoio c'era una piccola porta chiamata "posterla" attraverso
cui poteva passare un solo uomo alla volta. Il ponte levatoio che
attraversava il fossato e la posterla erano difese da una saracinesca di
ferro.
Il fossato circondava il castello ed era pieno d'acqua.
Lungo le mura c'erano delle torri rotonde o quadrate. Le mura e le
torri terminavano con dei merli a coda di rondine o piatti che
servivano per difendersi dalle frecce.
Sulle torri c'erano delle strettissime finestrelle, le feritoie,
che servivano per non farsi colpire dal basso, ma cercare di colpire
dall'alto.
All'interno del castello si trovava l'abitazione del feudatario chiamata
"mastio" che rappresentava l'ultima difesa del castello.
Il mastio in genere era una robusta torre.
Nel castello c'era il cortile interno dove si svolgeva gran parte
della vita. C'erano il pozzo, i laboratori
artigianali, la chiesa, i
magazzini, le scuderie, ecc.
La difesa del castello
In
tempo di guerra il castello diventava il rifugio non solo per il signore e
la sua famiglia, ma anche per gli abitanti dei villaggi che sorgevano
attorno al castello. C'erano molti sistemi per difendersi.
La catapulta serviva a lanciare massi enormi ai nemici. Dalle mura
venivano lanciati in basso anche pietre e
olio bollente. Dalle
feritoie gli arcieri e i balestrieri lanciavano le loro frecce. In
caso di combattimento corpo a corpo i soldati usavano spade, alabarde e
lance.
Anche gli assedianti avevano molti sistemi per attaccare il castello. La torre
mobile veniva avvicinata al castello per colpire meglio i soldati
delle mura. L'ariete era un grosso tronco che serviva per tentare
di sfondare il portone. La catapulta serviva anche ai nemici per
lanciare massi, frecce e frecce infuocate che incendiavano il
castello. A volte una galleria veniva scavata dai nemici per
passare sotto le mura.
Ma il castello era ben difeso e quindi quasi indistruttibile.
La vita nel castello
Nei
momenti di pace la vita nel castello scorreva tranquilla. Il feudatario
si alzava presto, pregava in cappella, si recava nella sala del tribunale
dove esercitava la giustizia; poi, con gli ospiti, faceva giochi di armi e
di equitazione.
Uno dei divertimenti del feudatario era la caccia che, oltre a
rappresentare un buon rifornimento di selvaggina, consentiva un buon
allenamento con le armi. Come armi si usavano fionde di pelle, reti, archi
e frecce e balestre. Molto diffusa era la caccia con il falcone che
era addestrato a riportare indietro la preda.
Al castello non viveva solo la famiglia del feudatario, ma anche tutte
quelle persone che servivano per la vita quotidiana: i cuochi, il falconiere
che addestrava e allevava i falchi, il maestro che istruiva i figli
del signore, la servitù, il corpo di guardia, il cappellano
di corte, cioè il sacerdote, il falegname, lo stalliere, il maniscalco
che ferrava i cavalli e tanti altri artigiani.
La
castellana, cioè la moglie del feudatario, sorvegliava le ancelle
che pulivano, filavano, cucivano e tessevano. Controllava nelle cucine i
cuochi che preparavano il pranzo e nelle cantine i cantinieri che
riempivano di vino le brocche da portare a tavola. Il pranzo consisteva in
carne macellata o selvaggina allo spiedo o cotta in salse aromatiche.
Veniva servita anche molta verdura. Durante il pranzo venivano serviti
prima gli ospiti e poi le donne. Si mangiava con le mani, non esistevano
forchette e neanche tovaglioli. L'unica posata era il coltello per
tagliare la carne.
Nei tempi di pace venivano organizzati ricchi banchetti per gli
amici e vari divertimenti per trascorrere le giornate. C'erano musicisti
che cantavano e si fermavano per qualche giorno al castello, giocolieri
e jolly che divertivano il feudatario e la castellana e trovatori che
inventavano le loro opere (poesie e canzoni). Tutti questi artisti si
recavano di castello in castello per intrattenere e divertire i nobili.
Nei giorni di pioggia si facevano altri giochi come carte o scacchi
intorno al fuoco del camino.
la classe IV G
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